Ho provato nel corso degli anni a trovare un motivo per cui vivere che valesse più degli altri, sinceramente lo sto ancora cercando, quello che ci si avvicina di più, dopo le feste stile "Animal house" è viaggiare (non parlo di ecstasy...ora).
Quando qualcuno dice "vado in vacanza"
la prima domanda che gli facciamo è "dove?"
la seconda "quando parti?"
la terza "con chi vai?"
la quarta "quanto hai pagato?"
il "come ci vai?" o "come ti sposterai?" vengono sempre dopo.
Questo perchè è scontato che verrà preso il mezzo più rapido per arrivarci...fosse per me andrei in Australia in nave! Io adoro viaggiare, mi piace quando la macchina scorre di notte sull'autostrada con la musica soft sotto, mi sento in compagnia anche da solo, è una sensazione favolosa!
Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.Guy de Maupassant, Al sole, 1884
Ricordo che un paio di estati fa per riuscire a vedere le cascate del Niagara, io e un mio amico abbiamo fatto la pazzia di prendere una macchina (un minivan) partire da Boston a mezzogiorno, arrivare lì la sera, vederle la mattina e rientrare per prendere quella stessa notte il volo per San Diego. All'andata ero galvanizzato da quest'auto che non finiva più e il diluvio universale fuori, talmente tanta pioggia che nonostante i tergicristalli al massimo non si vedeva quasi nulla, io viaggiavo tra le macchine con le quattro frecce sperando di incrociare un uragano. Le scocciature dei ritardi, dei contrattempi, a volte sono esperienze meravigliose.
Provate ad immaginare solo per un attimo che la tecnologia avesse potuto evolversi in modo diverso, immaginate un mondo senza foto e video, pensate a quanto sarebbe diverso l'addio da ogni singolo posto o da ogni persona, sapendo di vederla forse per l'ultima volta, come potreste raccontare cosa sia il Grand Canyon senza far vedere una foto al rientro? Ormai partiamo per vedere dal vivo cose che la tecnologia ci fa già vedere in anticipo, ad altissima definizione, persino in modo virtuale; troviamo più dettagli della Monnalisa sul sito del Louvre che vedendola dal vivo, eppure torneremo postando su facebook una foto della Statua della libertà uguale a mille altre di mille altri siti.
L'uso dei viaggi è di regolare l'immaginazione con la realtà, e, invece di far pensare come possono essere le cose, di farle vedere come sono.Samuel Johnson, Johnsoniana, 1776
...la differenza in duecento anni diventa abissale.Uno dei piaceri del viaggio è immergersi dove gli altri sono destinati a risiedere, e uscirne intatti, riempiti dell'allegria maligna di abbandonarli alla loro sorte.Jean Baudrillard, Cool memories II 1987-1990, 1990
Non c'è più l'avventura, non c'è più la curiosità di vedere se "esiste davvero", tutto quello che ci rimane per dare un po' di magia alle nostre gite è il viaggio, nei suoi imprevisti, nei ritardi che non si fotografano, nei visi di chi dà le indicazioni stradali, nei profumi dell'estate che esplode e in quelle canzoni che a distanza di anni ci riportano subito indietro la mente.
Prima di partire per l'erasmus, qualche anno, fa una mia professoressa di lingua ci ha fatto leggere una poesia:
Prima del viaggio
Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano le guide Hachette e quelle dei musei,
si cambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio s’informa
qualche amico o parente, si controllano
valigie e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è O.K. e tutto
è per il meglio e inutile.
. . . . . . . . . . . . . . . . .
E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.
Eugenio Montale, Satura