lunedì 29 marzo 2010

Follìa

Domenica notte. Un altro weekend se ne è andato, lasciando l'amarezza di tornare ad una settimana di lavoro, fortunatamente il prossimo fine settimana avrà il lunedì di pasquetta, e una vacanza non me la toglie nessuno.

Parlerò della follia, perchè è un valido motivo per cui vivere. Ogni mattina credo che la follia sia mettere piede in ufficio mentre fuori c'è un mondo talmente grande da vedere che non mi basterà una vita lunghissima per osservarlo e viverlo tutto come vorrei.

Potrei accettare di vivere senza sogni, ma non senza follie, questo è indubbio, sono la mia linfa vitale. Me ne sono convinto qualche anno fa leggendo un aforisma di Oscar Wilde:
le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai
l'ho fissato per un po' e poi, io che di solito sono ipercritico, mi son detto che avesse assoluta ragione.


C'è uno strano giochino che faccio da un po' di tempo, cerco l'etimologia delle parole. Questo mi aiuta a vedere le cose sotto ottiche completamente diverse e così mi accorgo che pàzzo deriva da pathos (soffrire) e fòlle da fòllus (soffietto), quindi colui che ha l'aria nel cervello. Quindi i pazzi soffrono e i folli non se ne rendono conto. Il concetto di male non è menzionato, oltre a questi due simpatici individui ce ne sono tanti altri:


Mentre scorrono gli anni, mi accorgo che la mia sete di follìe non trova pace. Ricordo le fughe da bambino, i tuffi spericolati, le feste in maschera in cui esageravo sempre,  i viaggi prenotati all'ultimo secondo, le rose e i chilometri macinati per amore...e tante altre cose che è meglio non scrivere per rischio emulazione. Però nelle centinaia di volte che mi sono sentito ripetere...ma sei matto?! Ho sempre sorriso, ne ero soddisfatto.

Amo la follia perchè tira fuori la parte non ordinaria della vita, quella che a me stufa. Amo le follìe perchè sono uniche, perchè hanno originalità, e perchè suonano con l'esplosione di qualcosa che si ha dentro e che si vuole portare fuori come una mano che sventra l'addome e strappa con forza lo stomaco.


Azione prevede reazione: la follìa la stai già meditando, devi solo trovare dentro la convinzione di essere capace di compierla. Io mi accorgo che la follìa ha la pelle di un quindicenne anche dietro novant'anni di rughe quando vedo video di vecchi lanciarsi col paracadute o ballare fino a notte fonda.
Osare fa parte della nostra natura, sfidare i limiti, prima di tutto i nostri.


Nessun commento:

Posta un commento